Stats Tweet

Tura, Cosmè.

Pittore italiano. Si hanno poche notizie sulla sua formazione; sicuramente entrò in contatto con la scuola di F. Squarcione (forse durante un soggiorno a Padova nel 1453-56) ed ebbe modo di conoscere l'opera di maestri moderni come Mantegna e R. van der Weyden. Nel 1458 iniziò a lavorare per la corte estense, al cui servizio rimase fino al 1486, lavorando come scultore, disegnatore e progettista di arredi e decorazioni (vesti, paramenti, apparati per feste, suppellettili, mobili). Per quanto riguarda invece la sua attività pittorica, solo poche opere sono databili con certezza: sicuramente ascrivibili al periodo giovanile sono il Ritratto di giovane (New York, Metropolitan Museum), la Madonna con il Bambino dormiente (Washington, National Gallery of Art) e la Pietà (Venezia, Museo Correr). Altre opere, come la Tersicore (Milano, Poldi Pezzoli) e la cosiddetta Primavera (Londra, National Gallery), sono forse ascrivibili al periodo 1460-63, durante il quale T. lavorò alla decorazione dello studiolo estense di Belfiore. In particolare la Primavera rivela una raggiunta maturità stilistica, con un linguaggio artistico originale nella sua complessità: panneggi fortemente stilizzati, con pieghe dalla rigidezza quasi metallica; figure assolutamente immobili; ricerca quasi ossessiva del dettaglio strano e bizzarro. Lo stesso linguaggio si ritrova nelle opere successive, quale la decorazione della cappella dei Sacrati nella chiesa di San Domenico (1467-68) e della cappella del castello di Belriguardo (1469), entrambe a Ferrara, e soprattutto le ante d'organo del duomo di Ferrara, realizzate nel 1469 e dipinte con la scena dell'Annunciazione e di San Giorgio e il drago. Agli anni della maturità risale la complessa decorazione del palazzo Schifanoia (1470 circa), vasta opera nella quale T. svolse un ruolo di primo piano nell'ideazione del ciclo di affreschi e nell'organizzazione del lavoro; tuttavia, non è possibile distinguere con sicurezza la mano del maestro, con il quale dovettero collaborare molti esponenti della scuola pittorica ferrarese. Contemporaneamente l'artista realizzò opere di grande valore, quali il polittico Roverella (1474), considerato uno dei suoi lavori migliori, smembrato e diviso fra i più importanti musei del mondo; il polittico di San Maurelio (Ferrara, Pinacoteca nazionale); il Cristo di pietà (Vienna, Kunsthistorisches Museum); il San Girolamo (Londra, National Gallery); la Madonna (Bergamo, accademia Carrara). Dopo la rottura con gli Estensi (1486) T. continuò a lavorare proficuamente, orientandosi verso un'espressività delle figure sempre più intensa e inediti effetti cromatici, come mostrano la Sacra conversazione (1480, Ajaccio, Musée Fesch) e il Sant'Antonio da Padova (1484 circa, Modena, Galleria Estense), due delle sue opere più tarde (Ferrara 1430 circa - 1495).